Lago di Montedoglio

Altitudine 435 m s.l.m.
Superficie 7,7 km²
Immissari principali Tevere, Singerna, Tignana
Emissari principali Tevere

Il lago di Montedoglio è un “bacino artificiale” progettato nei primi anni settanta e costruito a partire dal decennio successivo sbarrando il fiume Tevere.

È il lago più esteso della Toscana.

Il lago si trova nella provincia di Arezzo , nei comuni di Anghiari, Pieve Santo Stefano e Sansepolcro ed è circondato da monti, foreste e campi coltivati.

 

 

Storia

Con la sempre maggiore necessità dell’acqua per irrigazione e per fornire acqua potabile alle abitazioni del complesso irriguo delle province di Arezzo, Perugia, Siena e Terni, prende vita l’idea di realizzare un bacino artificiale e risolvere così la problematica situazione. La diga di Montedoglio è stata progettata dal prof. Filippo Arredi e dall’ing. Ugo Ravaglioli; i lavori di costruzione durarono dal 1977 al 1993, mentre il riempimento della diga avvenne a partire dal 1990.

Alle ore 21.30 del giorno mercoledì 29 dicembre 2010 sono crollati circa 20 metri del muro che separa l’invaso dal canale effluente, canale che raccorda l’opera di sfioro con il corso d’acqua a valle.

La breccia ha causato inizialmente la fuoriuscita di 600 m³ di acqua al secondo, flusso poi affievolito dopo alcune ore.

Furono evacuate per precauzione diverse abitazioni, soprattutto nelle zone di Sansepolcro, San Giustino e Città di Castello e alcune frazioni come Piosina, Trebbio, Vannocchia, Pistrino, Pitigliano, Viaio (Anghiari).

Dettagli tecnici

La diga di Montedoglio, essendo un invaso ancora molto giovane, non può essere utilizzato a pieno e questo è dovuto soprattutto al fatto che la quantità d’acqua contenuta all’interno di questo, che è già circa 130 milioni di metri cubi, non può essere ancora aumentata fino al suo pieno regime, in quanto il fondo deve prima consolidarsi.

A regime potrebbe raggiungere i 145 milioni di metri cubi d’acqua.

Sul fondo del lago è stato costruito un tunnel con un diametro di 6m e una lunghezza di 420m; questo è un tunnel di evacuazione (o scarico di fondo) grazie al quale, in caso di bisogno, il lago può essere svuotato agevolmente.

Nel lago troviamo anche uno sfioratore di superficie e un altro tunnel con un diametro di circa 3,5 m e una lunghezza di 4 km che ha il compito di indirizzare l’acqua nel torrente di Sovara e nel Tevere per poter assicurare il deflusso minimo vitale  stabilito in di 2401 l/s.

Patrimonio ittico

Sono presenti numerose specie di pesci come i cavedani, scardole, barbi, vaironi, carassi, tinche, carpe, brème, trote, rovelle, persici reali, lucci, sandre e persici sole.

Patrimonio forestale ‘Lago di Montedoglio’

Nelle zone collinari e montane intorno all’invaso di Montedoglio sono diffuse varie essenze forestali.

Data l’asprezza del suolo (composto per la maggior parte da ofioliti) è l’habitat ideale per alcune conifere introdotte e poi naturalizzate come:

Pinus nigra (pino nero), Pinus sylvestris (pino silvestre), Juniperus spp. (ginepro), e, in larga misura, Pinus pinaster (pino marittimo). Questi alberi provvedono alla tenuta del suolo contro possibili frane, al miglioramento della sua qualità e alla forestazione dell’area (di difficile colonizzazione da parte di altre specie).

Oltre alla gran quantità di conifere (le più diffuse), sono presenti altre essenze tipiche dei luoghi come:

Quercus robur (farnia), Ulmus spp. (olmo), Quercus petraea (rovere), Quercus pubescens (roverella), Quercus cerris (cerro), Fraxinus ornus (orniello), Sorbus spp. (sorbo), Ostrya carpinifolia (carpino nero), Acer spp. (aceri), Mespilus germanica (nespolo comune).

Lungo le rive del lago e del fiume Tevere abbiamo:

Salix spp. (salici), Populus nigra (pioppo nero), Populus tremula (pioppo tremulo), Populus alba (pioppo bianco), Ziziphus jujuba (giuggiolo), Rubus ulmifolius (mora di rovo), Robinia pseudoacacia (robinia), Prunus avium (ciliegio selvatico), Prunus spinosa (prugnolo), Rosa canina (rosa canina).

-da Wikipedia, l’enciclopedia libera-

Pubblicato da Redazione