Dopo le pioggie di questi ultimi dieci giorni, il livello dell’acqua del lago è aumentato di una diecina di metri.
Valtiberina toscana – Dopo il pauroso evento del 29 dicembre 2010 ed il parziale svuotamento, il lago di Montedoglio, conteneva circa 32 milioni di metri cubi d’acqua, oggi, dopo l’imperversare degli agenti atmosferici che per alcuni giorni hanno insistito sul territorio, i metri cubi d’acqua sono diventati 60 milioni, quindi quasi raddoppiati allontanando la parvenza di “pozza d’acqua”!
Sono passati due anni e crediamo sia opportuno mettere mano a rifare il muro che quel 29 dicembre crollò sfiorando la tragedia (in alto a sx della foto), sia necessario o meglio indispensabile ed obbligatorio per far vivere il lago di Montedoglio e dargli così una configurazione diversa da quella attuale, farlo vivere all’interno delle varie comunità e dare quello che molti reclamano: uno sviluppo turistico.
Le Amministrazioni comunali rivierasche debbono studiare ed approvare (Pieve Santo Stefano lo ha già fatto) importanti varianti urbanistiche per incentivare l’uso delle sponde per la ricezione turistica. Ma a chi, magari investirebbe, cosa possiamo dire adesso ? Che non siamo in grado di rifare un muro crollato o che non siamo capaci a mantenere il lago pulito?
Intanto però imperversano in Valtiberina le polemiche relative alla nomina del rappresentante all’interno di Ente Acque (forse un nuovo carrozzone-ndr.-), organo che dovrebbe controllare l’invaso di Montedoglio; la lotta sembra restringersi ai Comuni di Anghiari e di Sansepolcro, desiderosi di piazzare il politico di turno, ma i nomi che si sentono in giro non trovano il gradimento di cittadini e imprenditori.
-Redazione-
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