Warning: "continue" targeting switch is equivalent to "break". Did you mean to use "continue 2"? in /membri/ilfendente/news/wp-includes/pomo/plural-forms.php on line 210
invaso | il Fendente

Lago di Montedoglio

Altitudine 435 m s.l.m.
Superficie 7,7 km²
Immissari principali Tevere, Singerna, Tignana
Emissari principali Tevere

Il lago di Montedoglio è un “bacino artificiale” progettato nei primi anni settanta e costruito a partire dal decennio successivo sbarrando il fiume Tevere. (altro…)

Notizie sulla diga dell’invaso di Montedoglio, in Valtiberina toscana

Le ultime piogge fanno risalire di quasi 5 metri il livello della diga di Montedoglio

In Valtiberina caduti 105 millimetri di acqua in quattro giorni. Il presidente di Eaut: “Entro la fine dell’anno l’inizio dei lavori di rifacimento del muro di sfioro”

Ultimo aggiornamento il 20 novembre 2019 alle 06:17 (altro…)

Invaso di Montedoglio: desiderio di renderlo utile o bramosia di “piazzare” il politico di turno?

Dopo le pioggie di questi ultimi dieci giorni, il livello dell’acqua del lago è aumentato di una diecina di  metri.

Valtiberina toscana – Dopo il pauroso evento del 29 dicembre 2010 ed il parziale svuotamento, il lago di Montedoglio, conteneva circa 32 milioni di metri cubi d’acqua, oggi, dopo l’imperversare degli agenti atmosferici che per alcuni giorni hanno insistito sul territorio, i metri cubi d’acqua sono diventati  60 milioni, quindi quasi raddoppiati allontanando la parvenza di “pozza d’acqua”!

Sono passati due anni e crediamo  sia opportuno mettere mano a rifare il muro che quel 29 dicembre crollò sfiorando la tragedia (in alto a sx della foto), sia necessario o meglio indispensabile ed obbligatorio per far vivere  il lago di Montedoglio e dargli così una configurazione diversa da quella attuale,  farlo vivere all’interno delle varie comunità e dare quello che molti reclamano: uno sviluppo turistico.

Le Amministrazioni comunali rivierasche debbono studiare ed approvare (Pieve Santo Stefano lo ha già fatto) importanti varianti urbanistiche per incentivare l’uso delle sponde per la ricezione turistica. Ma a chi, magari investirebbe,  cosa possiamo dire adesso ? Che non siamo in grado di rifare un muro crollato o che non siamo capaci a mantenere il lago pulito?

Intanto però imperversano  in Valtiberina  le polemiche relative alla nomina del rappresentante all’interno di Ente Acque (forse un nuovo carrozzone-ndr.-), organo che dovrebbe controllare l’invaso di Montedoglio;  la lotta sembra restringersi ai Comuni di Anghiari  e di Sansepolcro, desiderosi di piazzare il politico di turno, ma i nomi che si sentono in giro non trovano il gradimento di cittadini e imprenditori.

-Redazione-

Comunicato dell’Ufficio Stampa Provincia di Arezzo

Basta rinvii: sull’Ente Acque la Regione decida

Vasai chiede che la nomina venga fatta in tempi rapidi. “Noi abbiamo offerto la nostra collaborazione fin dal mese di Ottobre, ma non si è ritenuto utile dialogare con il territorio”

“E’ venuto il momento delle decisioni. Questa attesa sta generando tensioni sul territorio e non fa certo bene nella prospettiva della miglior gestione dell’invaso e della risorsa idrica, in un momento, peraltro, assai delicato”. Con queste parole, il Presidente della Provincia Roberto Vasai decide di rompere il silenzio sulla vicenda della nomina del rappresentante della Regione Toscana nel Cda dell’Ente Acque Umbro-Toscane. “Mi ero imposto di non intervenire in un dibattito, spesso pretestuosamente usato per fini non coincidenti con quelli generali, ma credo che il confronto stia degenerando e le istituzioni locali non possono stare a guardare. Io sono convinto – prosegue il Presidente della Provincia – che la Regione abbia tutto il diritto di esercitare le proprie competenze. Gli enti territoriali, Provincia e Comuni, con largo anticipo avevano dato piena disponibilità a collaborare per rendere questa scelta più semplice e più aderente alle aspettative del territorio. Questa disponibilità non è stata accolta, ma ciò nonostante abbiamo continuato a impegnarci, senza accendere alcun riflettore, per cercare di portare un contributo utile alla conclusione della vicenda. Ora, però, credo che i tempi siano assolutamente maturi per una decisione. Attendere ancora potrebbe recare danni al territorio. Serve una risposta forte, oggettivamente qualificata e – se possibile – capace di rappresentare le legittime aspettative della comunità della Valtiberina, pur avendo come riferimento l’interesse generale che siamo tenuti, ognuno per il proprio ruolo ad avere come costante riferimento”.

-Gb – e-mail : ufficio.stampa@provincia.arezzo.it

 

Gli argini del Tevere e l’incuria pericolosa

VALTIBERINA-Gli argini del Tevere,a quasi un anno dall’incidente all’invaso di Montedoglio,sono rimasti immutati. Nulla, in questo lungo lasso di tempo, è  stato fatto per ripulire l’ampia golena del fiume. Percorrendo il tratto valtiberinadel fiume si trova una situazione di grave abbandono e incuria;lungo le sue spondeci sono grossi pioppi abbattuti e mai rimossi, alcuni intraversati nell’acqua ealtri che crescono a dismisura:un bosco vero e proprio che ha preso il posto del letto del fiume.Ma cos’è che più inquieta? Senza dubbio l’arrivo delle piogge che potrebbero ingrossare gli argini e tracimare. “Siamo preoccupati – dicono gli abitanti e i proprietari dei terreni a ridosso degli argini-si tratta di una situazione precaria che po’ peggiorare con la stagione piovosa; ci chiediamo cosa succederà se non verranno presi seri accorgimenti e se le piogge quest’inverno cadranno copiose. Che fine hanno fatto le promesse all’indomani del 29 dicembre?I nostri politici cosa ne pensano?”.Le realtà territoriali del bacino di Montedoglio e della golena del Tevere fanno parte del medesimo sistema paesistico e gli interventi di trasformazione attuati negli ultimi quaranta anni hanno portato allo stravolgimento delle condizioni ambientali originarie. La realizzazione di un invaso sul Tevere e la costruzione di uno sbarramento di cinquanta metri hanno completamente modificato gli equilibri paesaggistici ed ecologici del fiume a valle della diga.L’incidente alla diga con ladeviazione del getto di acqua dell’invaso nel corso del fiume ha causato un’ulteriore trasformazione. Allorale autorità preposte avevano dichiarato l’intenzione e l’urgenza di operare un intervento massiccio lungo gli argini al fine di una completa ripulitura e messa in sicurezza. Ma perché quanto annunciato non è stato portato a compimento? Certo è che dopo l’incidente anche il Tevere fa paura e nessuno si sente più tranquillo nemmeno a valle. Sembra, anche se al momento è solo una voce ufficiosa, che al riguardo privati cittadini stiano preparando un esposto che sarà presto indirizzato alla Procura della Repubblica, per conoscenza ai sindaci dei comuni interessati,nella speranza di muovere finalmente qualcosa. mm