Trapianto rifiutato a un romeno

Caso di razzismo nella sanità (ndr.). E’ successo a Padova

Padova – La vicenda ha scosso la sanità veneta: un cardiochirurgo di Padova si è rifiutato di prendere in carico un paziente romeno bisognoso di trapianto di cuore. “I cuori degli italiani vanno agli italiani” questa, secondo il Secolo XIX, la dichiarazione del medico chiamato a esprimersi sul caso del paziente romeno ricoverato d’urgenza all’ospedale di Mestre a seguito di un infarto. L’uomo è stato poi operato a Udine.

Il direttore sanitario dell’ospedale di Padova, Giampietro Rupolo, però, definisce “frettolosa” l’interpretazione che è stata data della vicenda e precisa che è stata chiesta solo “una richiesta scritta a tutela della copertura assicurativa e legale, come da prassi e regolamenti aziendali”. Secondo l’ospedale “alla richiesta di Mestre di una consulenza sul caso, la cardiochirurgia di Padova ha subito dato la propria disponibilità”.

In realtà, afferma Rupolo, “quando un ammalato che non è nelle nostre liste d’attesa nazionali, può essere trasportato nel suo Paese di provenienza, perché anche lì esiste un centro trapianti, lo si deve fare. E in questo caso era possibile farlo. Veniva deciso anche di contattare la Prefettura per verificare la possibilità di un suo trasferimento in uno dei due centri trapianti del suo Paese di provenienza”. Da Mestre, però, precisano che la Prefettura aveva escluso l’utilizzo di un aereo per il trasferimento del rumeno in Romania dal momento che era possibile operarlo in Italia.

Per la Ulss 12 il caso si è chiuso con l’operazione del paziente, che ora sta bene, ma la vicenda potrebbe essere riaperta da una richiesta del consigliere regionale del Pd Claudio Sinigaglia, che chiede che venga fatta chiarezza sul caso.(da Affaritaliani.it)