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razzismo | il Fendente

I (veri) numeri dell’allarme “razzismo”

Se lo chiede Wilfred Reilly, professore associato di scienze politiche alla Kentucky State University, autore del libro “Hate Crime Hoax” (“L’imbroglio dei crimini d’odio”), in un recente articolo sulla versione online dal quotidiano Usa Today.

Dal suo studio emergono dati tutt’altro che trascurabili: durante le sue ricerche, il docente è stato in grado di rintracciare 409 notizie prive di fondamento. (altro…)

Insulti razzisti, calci e pugni: senegalese in ospedale

A Morbegno, il giovane migrante stava andando al lavoro

Insulti per il colore della pelle. Poi calci e pugni fino a mandarlo in ospedale.

L’ aggressione razzista è avvenuta a Morbegno (Sondrio) ai danni di un senegalese di 28 anni. Attorno alle 2 di sabato notte il migrante si stava recando al lavoro, in un panificio della città, quando è stato avvicinato da un gruppo di giovani che hanno cominciato a insultarlo per il colore della pelle. (altro…)

Razzismo: Uefa indaga su frasi Tavecchio

d8374ec2e85bcf497a604f4335a44ee0(ANSA) – Parigi, 20 Agosto – L’Uefa ha annunciato di avere aperto un’inchiesta disciplinare sulle presunte frasi razziste del neopresidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio.

L’inchiesta disciplinare riguarda la frase di Tavecchio sui giocatori extracomunitari pronunciata lo scorso 25 luglio: (altro…)

A proposito di “razzismo”, risponde il Vice Sindaco di Sansepolcro

Credo proprio che da Vice Sindaco e Assessore all’Intercultura del Comune di Sansepolcro devo fare alcune precisazioni in merito al servizio andato in onda domenica 18 Novembre alla Domenica Sportiva su Rai Uno.

Sansepolcro -Durante il programma la conduttrice ha introdotto il tema razzismo, centrando l’argomento sugli insulti ricevuti dal giocatore Kouko del Fiesolecaldine nella partita disputata a Sansepolcro qualche giorno fa.

L’amministrazione comunale vuole sottolineare come il pubblico dello stadio Buitoni e tutta la nostra comunità si siano sempre distinti per civiltà ed accoglienza, la volontà collettiva è quella di isolare ogni forma di pregiudizio e discriminazione nei confronti di persone (o gruppi di persone), sulla base di presupposti razziali, linguistici, religiosi, nazionali o etnici.

Se nell’occasione citata qualcuno è andato contro tali principi ne prendiamo le distanze e li condanniamo, ricordando però che la stupidità di pochi singoli non può e non deve intaccare i valori di una realtà che cerca di affermarsi come città della Cultura della Pace.

In questa ricerca non abbiamo la presunzione di essere un’isola felice, ma un lembo d’Italia (con i suoi pregi ed i suoi difetti), in continua tensione verso i valori della legalità e della nonviolenza,  dell’incontro positivo tra persone e culture.

Invito personalmente Daniel Kouko con sincera stima e affetto alla serata dello sport che il Comune organizzerà a fine anno, in modo che possa conoscere il lato vero della nostra gente.

 

Trapianto rifiutato a un romeno

Caso di razzismo nella sanità (ndr.). E’ successo a Padova

Padova – La vicenda ha scosso la sanità veneta: un cardiochirurgo di Padova si è rifiutato di prendere in carico un paziente romeno bisognoso di trapianto di cuore. “I cuori degli italiani vanno agli italiani” questa, secondo il Secolo XIX, la dichiarazione del medico chiamato a esprimersi sul caso del paziente romeno ricoverato d’urgenza all’ospedale di Mestre a seguito di un infarto. L’uomo è stato poi operato a Udine.

Il direttore sanitario dell’ospedale di Padova, Giampietro Rupolo, però, definisce “frettolosa” l’interpretazione che è stata data della vicenda e precisa che è stata chiesta solo “una richiesta scritta a tutela della copertura assicurativa e legale, come da prassi e regolamenti aziendali”. Secondo l’ospedale “alla richiesta di Mestre di una consulenza sul caso, la cardiochirurgia di Padova ha subito dato la propria disponibilità”.

In realtà, afferma Rupolo, “quando un ammalato che non è nelle nostre liste d’attesa nazionali, può essere trasportato nel suo Paese di provenienza, perché anche lì esiste un centro trapianti, lo si deve fare. E in questo caso era possibile farlo. Veniva deciso anche di contattare la Prefettura per verificare la possibilità di un suo trasferimento in uno dei due centri trapianti del suo Paese di provenienza”. Da Mestre, però, precisano che la Prefettura aveva escluso l’utilizzo di un aereo per il trasferimento del rumeno in Romania dal momento che era possibile operarlo in Italia.

Per la Ulss 12 il caso si è chiuso con l’operazione del paziente, che ora sta bene, ma la vicenda potrebbe essere riaperta da una richiesta del consigliere regionale del Pd Claudio Sinigaglia, che chiede che venga fatta chiarezza sul caso.(da Affaritaliani.it)